giovedì 22 gennaio 2009

C'è crisi dappertutto, dappertutto c'è crisi

Crisi economica sì, crisi economica no…! Abbiamo sentito anche noi della crisi finanziaria e del Down-Jones e siamo molto preoccupati… Perché (almeno così ci sembra) tutto quello che sanno fare gli “espertoni” della fanta-finanza è immettere liquidi... [ma sono liquidi nostri e Dài, Dài si rischia di finire noi disidratati…] Fra un po’ proveranno con l’immissione di gas… o di solidi… Così magari, grazie al nuovo coordinamento che dicono, forse risolvono anche il problema dei rifiuti: perché no? Scorie e materiale radio-attivo, così una buona volta non chiuderebbero in passivo… E per chi insiste con la finanza creativa (che di creativo ha fatto solo le bolle), una soluzione magari un po’ drastica, ma esemplare: quotarlo in borsa e lasciarlo dentro lo stabile, al piano che desidera, insieme alle scorie, così diventa anche fosforescente.

Noi siamo per una crisi totale del mercato [minuscolo e non maiuscolo] che lo rigeneri, vorremmo che qualcuno riscrivesse le regole (invece che riscrivere i conti delle banche), vorremmo non pagare per errori altrui, vorremmo non sentirci in crisi quando acquistiamo verdure al mercato che, con questi frutti-vendoli si rischia di pigliarsi un contagio e di “brillare” anche noi…

A nostro modesto parere, le avversità, costringendo a rimboccarsi le maniche, fanno anche crescere, sono occasioni di evoluzione: nel micro e nel macro, le crisi costringono a bazzicare i sobborghi dell’umiltà, della pazienza e della solidarietà, permettono di accrescere la nostra umanità. [Se però non sono sempre i più deboli a pagare il conto!]

Noi qualche “soluzione” ce l’avremmo, questa sì creative… Potremmo ritornare al baratto [e lasciare che i soldi se li scambino a Uol-Strit e nelle varie Borse del globo, come bambini-collezionisti-ossessivi]; potremmo vendere tutti i nostri beni e vivere per sempre su isole dove i “famosi” non ci sono e nemmeno si vedono in televisione…

Direte, cari lettori: che c’entra tutto questo con il giornalino? Difatti non c’entra… Invece un po’ ci deve entrare per forza: siamo o non siamo in un mondo globalizzatoconnessocollegato…?!??!

Il giornalino parla di ieri e di domani [leggere per credere], passato e futuro sulla pagina, ricordi ripresi e fissati, ritorni di desideri e passioni sopite temporaneamente.

Dall’ultimo numero scritto, qualcosa di buono si è sviluppato, altro è tracollato e ristagna.

Buon periodo o cattivo periodo? chi può dirlo? come fare a dirlo? perché dirlo? mai dirlo! mai dire “mai dirlo”… Insomma: buona lettura!