martedì 10 febbraio 2009

SPIEG-ARTE
“diventa complesso…….”

Diventando Matt

Matt è un’arte. Matt è Mattina, è la Matta, è Matt come Opaco, Matt è un Mattone delle fondamenta, i pilastri della conoscenza. Matt è essere Matto, anche non in senso patologico, ma pure considerato folle oltre i limiti del bene e del male. Matt è la Follia. La follia è avere le caratteristiche caratteriali troppo accentuate; è vivere borderliner. Oltrepassare i limiti. È considerare la gelosia, il rancore, la rabbia, l’aggressività, la vendetta, le ossessioni, il bene e il male, l’odio e l’amore come parti integranti di te. È esaltata ogni caratteristica individuale. Ogni sensazione è portata agli estremi, e così il comportamento si fa oscuro e minaccioso. La follia è Matt che adesso controlla gli impulsi nervosi ma vive dentro di se tutte queste qualità negative e positive portate agli eccessi. Così, Matt, è proprio patologico. Eppure, nella sua follia, Matt, sa esaltare se stesso e la sua autoaffermazione. Tende a voler primeggiare, è arrogante e dominatore. Ricerca la conoscenza della psiche tramite l’introspezione personale e, di solito, ha buone capacità di comprensione dei meccanismi mentali che portano alla patologia psichica. Sa il suo modo di risposta agli stimoli esterni e accetta e affronta la sua malattia mentale come qualcosa di folle e esaltante che lo rende unico nei suoi sintomi patologici e se ne compiace. Talvolta ha agiti autodistruttivi e lesivi e spesso è preda di collera e ira. Nonostante tutto è proprio Matt. È di difficile conoscenza. Di lui si intuisce, non si sa. Matt è l’inconscio più profondo sede delle pulsioni più totali ed aberranti e di ciò ne possiede le caratteristiche. È l’inconscio al suo livello più puro e primordiale. Aspettando Matt io sono già Matt. Voglio spiegare ciò che è Matt e ciò che vuole rappresentare. È l’occhio scuro perfido e peccaminoso che guarda e veglia negli inferi, è l’anima nera è lo sguardo del morto. Possiede capacità logiche e deduttive, e spesso riesce a trarsi d’impaccio dalle situazioni negative e a volgerle in positivo. Ciò che era in principio sarà alla fine. Così ciò che era Matt in inizio, cattivo e torbido esternamente adesso Matt lo è solo interiormente, perché vive queste sue caratteristiche personali a livello cosciente ma profondamente interiorizzato. Prima manifestava, e agiva, adesso trattiene. È torbido solo dentro di se e nasconde ciò sotto una apparente immagine di normalità e consuetudine e anche di angelicità e dolcezza. Matt è la Mattina. Matt vive ogni mattina come unica e muore ogni sera per rinascere il giorno successivo. Matt è come un giolly. C’è e non c’è. Matt è la Matta, la donna di cuori, e lui lo sa, non è senza cuore, è Matt un’immagine. Sa esserci e essere presente, ma sa stare anche in perfetta solitudine e ci si trova anche bene. Matt è la mia Matta. Matt come conoscenza è la scoperta dell’inconscio per entrare nella scatola nera, dove ci si orienta in base alla propria predisposizione del momento in positivo o in negativo. Matt è essere al posto giusto nel momento giusto. Matt, insomma è l’arte di rappresentare una mattina, una mancata trasparenza, è comporre, è giocare, è la follia, il bene e il male, l’inferno e il paradiso; Matt è vivere la vita ed essere felici, Matt può essere creare e distruggere e avere potere e conoscenza, è sapere aspettare e realizzare, è quello che io sono e come vorrei essere. Matt è guardarsi e dire di Matt che è un mondo da vivere. Matt, interpreta se stesso e così divento Matt come parte integrante di me stesso.
MATT